"FUSSATOTI" RITORNATE VIRTUALMENTE ALLE VOSTRE ORIGINI"

 

 

CONTRO LA CENTRALE A CARBONE DI SALINE JONICHE

SABATO 06 NOVEMBRE 2010 ORE 09.30 INCONTRO PRESSO LA PALESTRA POLIFUNZIONALE DI SALINE JONICHE

Sì di Commissione Via a centrale a carbone di Saline Joniche

Legambiente: «Utili per le aziende, costi per i cittadini e milioni di tonnellate di CO2»

LIVORNO. La Commissione Via (Valutazione impatto ambientale) ha dato oggi parere positivo al progetto della Sesi per una nuova centrale a carbone a Saline Joniche (Rc) che dovrebbe essere realizzata nel sito dell'ex Liquichimica dalla controllata italiana della Rezia svizzera. La prima a reagire è Legambiente, l'associazione che fin dall'inizio ha fatto dell'opposizione alla centrale un cavallo di battaglia, diventando punto di riferimento di un variegato e agguerrito fronte del "no" che vede impegnati istituzioni, associazioni e cittadini calabresi.

Per Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente e Nuccio Barillà, membro del direttivo nazionale, «Con questo regalo del ministero dell'Ambiente, l'Italia potrà vantare altri 7 milioni e mezzo di tonnellate di emissioni di CO2 all'anno. Questi si aggiungeranno ai gravi ritardi del nostro paese rispetto agli obiettivi fissati dagli accordi internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici. Il carbone è il combustibile fossile a maggior emissione specifica di anidride carbonica. Le nuove centrali garantiranno solo importanti profitti alle aziende, a fronte di pesanti multe che graveranno sulle tasche dei contribuenti italiani. Ci auguriamo che la Regione Calabria continui a opporsi al progetto di Saline, con ogni mezzo, e che il ministero per i Beni e le attività culturali confermi il suo parere negativo».

Esulta invece Giovanni Alvaro, dirigente del Nuovo Psi: «Finalmente è arrivato il via libera per la costruzione della Centrale a carbone di Saline Joniche. La Commissione Via che da mesi aveva in discussione il fascicolo riferito alla centrale, incaricata di esprimersi sulla fattibilità dell'impianto e sulla inesistenza di ricadute negative per la salute dei cittadini, ha espresso il proprio parere positivo. E' una notizia altamente positiva contro la quale si sono già scatenati i signor NO, quelli stessi che da anni ostacolano la sua realizzazione, dimostrando una gravissima cecità ed una volontà nichilista. E' stata, e continua ad essere, un'opposizione incredibile, che è ancor più sconcertante se si considera il fatto che, fatti salvi gli impatti ambientali, si ostacoli rifiutandolo, in Calabria, un investimento privato di 1 miliardo e 200 milioni di euro per la costruzione di una Centrale a carbone in una zona tra le più disagiate e più ''maltrattate' dal potere politico (del quale evidentemente il politico Alvaro non farebbe parte, ndr)' 'E' comunque opportuno ricordare: che l'investimento per la Centrale di Saline Joniche servirebbe a lenire la forte disoccupazione esistente nella zona; che esso si inquadrerebbe nell'azione dei governi occidentali per fronteggiare la gravissima recessione esistente; che servirebbe a ridurre in modo consistente l'importazione di energia dai paesi confinanti (conseguenza questa da addebitare alla casta del NO che bloccò, a suo tempo, le avviate costruzioni di alcune centrali nucleari); che esso aprirebbe, finalmente, le porte ad uno sviluppo economico e sociale nell'intera zona grecanica che è la più derelitta dell'intera Calabria».

Non sono d'accordo con la spericolata ricostruzione poitico-imprenditoriale fatta dall'esponente neo-socialista 9 consiglieri della provincia di Reggio Calabria che hanno chiesto al presidente del Consiglio e all'assessore provinciale all'ambiente la convocazione urgente del Consiglio provinciale di Reggio Calabria, «Per dibattere e deliberare sulla centrale a carbone Sei a Saline Joniche». Secondo i consiglieri «'L'urgenza di tale richiesta é motivata dal parere favorevole, espresso dalla Commissione Via (Valutazione d'impatto ambientale) del Ministero dell'Ambiente nei confronti del progetto della multinazionale svizzera, scavalcando così i pronunciamenti contrari del Ministero dei Beni Culturali, della Provincia di Reggio, della Regione Calabria e altre Istituzioni locali», sarebbero dunque w queste istituzioni il famoso fronte del Nodi irresponsabili citato da Alvaro. Infatti i 9 Consiglieri provinciali chiedono «Di invitare a prendere parte e intervenire alla suddetta seduta i Sindaci dell'Area Grecanica e di Reggio Calabria, nonché le associazioni ambientaliste e i comitati dei cittadini, al fine di mettere in campo un'azione comune di opposizione avverso tale opera nociva all'ambiente, le popolazioni e le prospettive di sviluppo turistico e promozione del nostro territorio»'.

Nuccio Barillà si aspettava questo tipo di pronunciamento da parte della Commissione Via: «nelle precedenti riunioni i membri della commissione approfondirono alcune tematiche ambientali senza però pronunciarsi sull'argomento, ritenendo necessario un supplemento d'istruttoria, vista la delicatezza della decisione da prendere. Una decisione che potrebbe sconvolgere le sorti di un territorio. Ma anche nel caso in cui dovesse arrivare il "via libera", la palla passerebbe nuovamente al ministero delle Attività produttive, la cui conferenza di servizi venne sospesa nel settembre 2008 perché la Sei non raggiunse l'intesa preventiva con la Regione Calabria. Secondo una recente interpretazione fornita dalla Corte Costituzionale, l'intesa preventiva è un atto essenziale, imprescindibile, in mancanza del quale l'iter autorizzatorio per la costruzione di nuove centrali destinate a produrre energia elettrica deve fermarsi senza appello. Tutto ciò fa intuire come la Sei, quand'anche l'esito della commissione Via fosse a lei favorevole, è ben lontana dal portare a compimento i propri propositi, osteggiati dal territorio perché ritenuti inquinanti. Esiste infatti un piano energetico regionale che non prevede la realizzazione di centrali a carbone e, soprattutto, esiste una delibera di Giunta (la numero 686 del 6 ottobre 2008), già trasmessa a suo tempo in sede di conferenza di servizi, con la quale l'Ente regionale ha negato il nulla osta per la realizzazione della centrale. E' dunque un pronunciamento importante quello di oggi ai fini dell'autorizzazione governativa a realizzare la centrale a carbone nell'area pregiata di Capo Sud. Importante ma non definitivo. Mentre, infatti, nel caso di parere negativo della commissione la partita sarebbe di fatto chiusa, nel caso di parere positivo si dovrebbero fare, comunque, i conti con il parere nettamente negativo già espresso l'8 giugno scorso, per la parte di competenza, dal ministero per i Beni e le attività culturali. Per non parlare della pesante "denegata intesa" da parte della Regione Calabria, espressa dalla precedente Giunta Loiero e confermata, salvo imprevedibili sorprese, dalla Giunta Scopelliti. A quel punto la "palla" per la decisione finale passerebbe direttamente al Consiglio dei ministri che, per dire "si", dovrebbe assumersi la responsabilità di operare la "forzatura" e di andare in rotta di collisione oltre che con un suo importante ministero, anche con una Regione, peraltro dello stesso colore politico. Quel che è certo, comunque, è che la lotta al carbone non si fermerà».

Dal settembre del 2007 l'Associazione Culturale dei "Fossatesi nel Mondo" si è schierata contro la centrale a carbone facendosi promotrice del Forum Comunale delle Associazioni ed in seguito come membro del Forum delle Associazioni dell'Area Grecanica, partecipando a riunioni, discussioni ed azioni contro di essa.

LA PROMESSA DI OCCUPAZIONE FATTA DALLA SOCIETA' SEI E' SOLO FUMO NEGLI OCCHI. APRIAMOLI E

 GUARDIAMO AD UN FUTURO DI ARIA ED AMBIENTE PULITO CON COSCIENZA E COGNIZIONE DI CAUSA.

SABATO 6 NOVEMBRE ORE 10.00 ASSEMBLEA POPOLARE CONTRO LA CENTRALE

I MANIFESTI DEL FORUM DELLE ASSOCIAZIONI

Finalmente! Dopo il Consiglio Provinciale in data 12/11/2010 anche il Consiglio Regionale ha votato all'unanimità contro la costruzione della Centrale a carbone di Saline Joniche.

Gazzetta del Sud del 16/11/2010

            

 

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