"FUSSATOTI RITORNATE VIRTUALMENTE ALLE VOSTRE ORIGINI"

 

 

Questa pagina è un omaggio ad un nostro conterraneo: Santoro Salvatore Armando che vive in terra toscana dopo aver girovagato l'Italia in lungo e in largo. Anche se tanto tempo lontano dalla sua terra, dove ritorna di tanto in tanto, ha sempre vivo nel cuore l'attaccamento alle sue origini. Ex Dirigente Sindacale e poeta, è promotore di vari concorsi di poesia a livello locale e nazionale. Qui di seguito sono pubblicate due sue poesie dove è marcata la nostalgia per la sua terra.

Cliccando qui  il 4° Bando Europeo 2008 di Poesia e Narrativa Città di Montieri indetto dal Circolo di cui è Presidente

 

               
Tornare nel nulla

Tornare dal nulla nel nulla dei miei sogni,
interrotti, tanti anni fa, su una spiaggia
sepolta da ricordi incredibili di felicità mai più conosciuta.
Farmi lambire i piedi, ancora, dall'onda scherzosa,
che sa di gioie finite, di luci tremule,
che accarezzano ancora le sere tra Reggio e Messina.
Canti argentini nel buio di Chiesa Pepe,
brusio di comari nell'ombra a contare le cose del rione.
Quel pettegolare sommesso,
sedute sui gradini, sconnessi, ballerini,
e le bimbe assonnate,
con le teste appoggiate sui grembi neri delle madri,
ormai sepolte in camposanto.
Voci ancora vicine, conosciute una ad una,
che mi scavano dentro, nel cuore,
come un dolore, lento, di un dente cariato.
Che strano calvario mi passa negli occhi,
mi preme sul cuore:come un dolce languore che sale,
sale dal nulla e si perde nel nulla,come un sogno mai fatto;
come un'acqua caduta, d'un colpo, in un giorno d'estate,
uno di tanti, passati, sognati, pigiati nel cuore,
messi a tacere per sempre; come un libro invecchiato,
trovato per caso, e con tremore sfogliato
per provar le emozioni di un tempo, passato in silenzio,
di un tempo curato come un vecchio vestito da sposo,
ancora incartato, ancora buono ad essere usato;
come un giorno di festa, che passa veloce,
che lascia un sapore d'amaro e di dolce,
un sapore d'attesa..... un sapore di morte,
che arriva d'un colpo:inattesa!

 

 La nuova Via Marina

Che tristezza,

che tristezza amore mio,

ti rivedo col tuo sole risplendente,

coi viali verdeggianti,

con i fiori nelle aiuole rinnovate,

con le palme e gli oleandri rigogliosi,

con la gente che passeggia come un tempo,

con gli amici che viaggiano a braccetto

o riposano seduti a una panchina

discorrendo degli affari d’ogni giorno.

Che tristezza a star lontano

e che gioia pulsa in cuore

rivedendo questa via, tutta quanta ricostruita,

coi lampioni illuminati, che accarezzano la notte,

appoggiati alla ringhiera

che non è stata cambiata ma soltanto rinnovata

ed il mar che rumoreggia e biancheggia sopra i sassi.

Che tristezza, o mia città,

a fissare il tuo via vai sulla nuova Via Marina,

con le auto colorate che mi sembrano sfrecciare

e la gente sorridente che felice vedo e sento

rumorosamente andare.

Sullo schermo t’ho fissata,

amor mio non t’ho scordata;

mi sembra anzi di sognare

e mi sento riabbracciare

da un amico che ho lasciato,

che a un tratto m’è riapparso

e felice m’ha chiamato.