"FUSSATOTI RITORNATE VIRTUALMENTE ALLE VOSTRE ORIGINI"

 

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     Egr. Sig. Pellicanò, mi chiamo Pietro Zampaglione figlio di Giovanni (u Luziu) e Orsola Morabito (a figgia i Carmelo u Cardolu), anch’io come molti nostri compaesani, nel 1990 ho dovuto lasciare Fossato per trasferirmi per motivi di lavoro a Santhià (VC), dove mi sono sposato e tutt’oggi vivo. Anche se Fossato non è la mia terra natia, in quanto nato in Francia, dove mio padre era emigrato nel 1954. Agli inizi degli anni 70, con il miraggio della liquilchimica di Saline, come altri emigranti, ritornammo al paese, quindi gli anni della mia gioventù li ho vissuti proprio a Fossato.

    Come prima cosa vorrei congratularmi con Lei per la splendida idea del Sito e per il contenuto dello stesso, il quale, anche se virtualmente, ci fa ritornare alla nostra fanciullezza e ci fa sentire vicini alla nostra terra. A tal proposito vorrei apportare anche il mio contributo con qualche vecchio ricordo che, con nostalgia ancora oggi mi accompagna. Premetto che quasi tutti gli anni nei mesi estivi, avendo ancora i miei genitori a Fossato, trascorro al paese qualche giorno, ma ho purtroppo notato che, molto è cambiato, infatti in piazza Municipio è difficile trovare giovani per poter scambiare quattro chiacchiere nelle serate estive, come ricordo invece, accadeva fino alla fine degli anni 80 nella (gebbiola) davanti u Municipio, sedili fatti in muro (Muretti o Bizzoli), oggi sostituiti dal monumento ai caduti, a bagnarci con gavettoni fatti con le buste di plastica piene d’acqua (per la verità poche volte, vista la cronica scarsità d’acqua nei periodi estivi), o semplicemente a parlare, suonare e cantare: il Musicista era Memè Rodà (u Candanu) mentre a cantare ricordo Vincenzo Spizzica (u vitirinario), i fratelli Federico, Franco Zampaglione (u Cuccu), Carmelo Cannizzaro (u Schecciudu), Franco Morabito (Mungò) fratello del povero Don Mimmo, Giovanni Ligato (Jacchili), Gianni Pizzichemi (u Rossu), e tanti altri di cui non ricordo i nomi, alcuni dei quali già all’epoca emigrati. Ritornando ancora più indietro con i ricordi penso al gioco (di Brijja o passo i pudici), dove gli anziani, in primis (Sarbu Chiavulitta)  passavano i pomeriggi a giocare. Altro ricordo è anche la festa delle matricole, con la sfilata allegra e scherzosa, per le vie del paese dei giovani studenti dell’epoca, con strani cappelli. Mi farebbe piacere se si potesse trovare del materiale fotografico riferito a quel periodo. Un suggerimento che mi sento di dare è quello di ascoltare gli anziani del paese (prima che sia troppo tardi), i quali sicuramente, essendo la memoria storica della vita vissuta e dell’evoluzione del paese, sono gli unici che possono direttamente testimoniare sugli accadimenti degli stessi.

  Nel complimentarmi per il lavoro svolto, con l’augurio che lo stesso possa continuare ed essere integrato con altri contributi affinché, gli usi, i costumi e le tradizioni non vengano dimenticati, e a disposizione per qualsiasi altro contributo, mi riprometto, nel caso dovessi trovare materiale fotografico di inviarlo per la diffusione.

Santhià   12/01/2007                                                                 Pietro Zampaglione

 

NB.: mi scuso con tutti per le ingiurie, ma penso esse siano indispensabili per

           l’esatta individuazione delle persone.

 

Ciao,
Io sono la moglie di Mimmo Pangallo,  Per adesso lui non ci sta e vi prometto che domani vi scrivera su questo e-mail.  Si Domenico e il fratello di Maru Natu.  Noi stiamo in Montreal Canada.  Noi abbiamo una figlia sposati in Calabria, cioe a Condofuri Marina. 
Allora a piu tardi, ed auguri per il vostro sito.  Mimmo vi scrivera domani che adesso sta lavorando, abbiamo aperto una pasticceria qui a Montreal e lui controlla tutto.
A presto Antonietta

Spettabile signor Pellicanò,complimenti per il suo sito dedicato a Fossato. Spesso,con i miei figli,ci colleghiamo per vedere se ci sono delle news e in una delle ultime foto inserite,che si riferisce al presepe vivente di qualche anno fa,c'è anche mio marito,fossatoto D.O.C.che ormai da venti anni vive a La Spezia,mia città natale,il quale ,pur tornando a Fossato ogni anno,è sempre contento di avere notizie del proprio paese. Le invio i miei più cordiali saluti.
                        Arianna

Carissimo Mimmo,
qualche piccola correzione alla tua solerte mail di risposta: chi ti scrive è Arianna, la moglie di Pietro Macheda, figlio di Compare Ciccio e Commare Micuzza.
Clara è mia figlia e uso il suo indirizzo non avendone uno mio. Mi fa piacere che tu mi dia del tu e mi permetto di fare altrettanto. Al più presto ti invierò alcune vecchie foto della famiglia di mio marito e spero che possano arricchire il tuo già splendido sito.
Cordiali saluti.
Arianna
 

Caro Mimmo,
io e mio padre ti ringraziamo tanto per averci dato la possibilità di leggere il bell'articolo di Gianni Crea e ci complimentiamo per il sito che è veramente interessante e completo!  Ci auguriamo di poterti incontrare presto. Ciao
                                                   
                         Elio
Complimenti con tantissimo affetto!
             
                         Elio e Nino


Signor Pellicanò le invio il testo di una canzone che ben si adatta ai tempi dell'epoca nostra. Il testo è stato scritto da maro Paolo Fallara e da maro Gilormo, partendo sempre da un'esperienza personale del primo.
I nomi di alcuni fossatesi sono stati censurati dagli scrittori stessi in modo molto abile,ma i colpevoli, visti i fatti narrati ,sapevano benissimo nel loro intimo di essere stati svergognati e derisi dalle parole della canzone. Una canzone di spregio e di ira rassegnata, in cui il finale dell'ultima strofa va (come è logico) storicizzato.
La cosa bella di questa canzone è che essa è comica,irridente,triste.una tristezza dei "vinti".essa è la riprova che i nostri antenati erano filosofi, poeti e ciò che più conta delle brave persone che sapevano, malgrado le ingiustizie, fare dell'auto-ironia e della cultura..
Le porgo infine i miei saluti e quelli di mia nonna materna  che è figlia di maro mastro Nino Pizzichemi,la quale afferma con orgoglio di essere amica e commare con la stirpe dei Calabrò (vostri parenti..)(ecco il testo.sperando sabato prossimo di poterle dare il cd che contiene le parole musicate e la voce del cantante stesso che purtroppo per noi è morto una decina d'anni fa e forse più..)
                          Domenico Principato

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